Sabato 18 maggio - "Si Salvi Chi Può" edizione 2013

Tagliacozzo, lago del Salto, Rieti, Terni

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    Supercicloturistichevolmente

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    ringrazio anch'io tutti di aver accettato di buon grado la compagnia dei 'mezzi pesanti'!! ...lo so che è brutto dirlo.... ma se non ci fossero stati quei vari contrattempi oggi... non so proprio se sarei a arrivata a Rieti insieme a qualcuno!! ....cmq giuro non so stata io a bucarvi le gomme x avvantaggiarmi!!! Marcopie mi spiace che non abbiamo fatto in tempo a salutarci ma se non salivo su quel trenino... un saluto a te Emaf e Patrizia, alla prossima!
     
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    Mammifero Bipede

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    Le (meritate?) maledizioni che mi avete mandato hanno prodotto una multipla foratura proprio sotto la diga del Salto.
    (vi dico solo che ho dovuto tirar fuori la camera d'aria e rimetterla non meno di quattro volte...)
    Domani scrivo un resoconto puntuale, per il momento modifico il titolo, visto che d'ora in poi le chiamerò così. :lol:
     
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    Mammifero Bipede

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    "Si salvi chi può" edizione 2013

    Antefatto
    L'unica volta che sono riuscito a completare questo percorso nel tempo previsto e con l'intero gruppo presente alla partenza è stato nel lontano 2006, quando i partecipanti erano soltanto in tre. Gia alla prima riproposizione su questo forum, con partenza spostata a Celano (!) apparve netta l'impossibilità di percorrere tanta strada con tanti partecipanti senza problemi: un ginocchio partito per lo sforzo, un Artiglio abbandonanto lungo la strada, il gruppo che via via perdeva tempo e partecipanti fino a passare in modalità "si salvi chi può" nel tratto finale. Sarà così che intitolerò, d'ora in poi, questo tipo di uscite che attraversano tre regioni.

    Quando tutto sembra ancora dover andar bene
    Alla stazione di Tagliacozzo si contano diciotto partecipanti. Mentre esco il capostazione mi domanda: “dove andate?” Rispondo con un soriso: “a Terni”. Occhi che strabuzzano e seconda domanda: “da qui???” e io gli spiego il percorso di massima. Salendo verso Pietrasecca penso che la giornata non potrebbe essere migliore: sole, cielo sereno, ed il gruppo che va su allegro sulla prima salita. Perfino una foratura viene riparata senza produrre rallentamenti apprezzabili. La strada, già bella nel primo tratto, diventa splendida nella risalita da Tufo al valico di Santa Lucia, dove attraversa un'area boschiva quasi incontaminata. Manu, sulla sua BdC salvata dal cassonetto, collauda una versione upgradata del cambio che ora ha un 42x28 come marcia più corta (la scorsa settimana il precedente 42x24 aveva mostrato la corda) e sale senza fiatone ad un buon passo.

    Il tradimento di Google
    Quando sta andando tutto troppo bene accadono due “disastri”: la traccia generata da Google si rivela farlocca e lo zaino di Frantz viene abbandonato a Leofreni. La traccia che ho rilasciato sul sito è stata generata dal sito MapMyRide con una serie di click sulle mappe di Google. Siccome le strade della zona sono poche, è sufficiente selezionare pochissimi punti. Ma Google stavolta si sbaglia, e a Colli di Pace, invece della strada asfaltata per Pace, traccia un passaggio in direzione Ospanesco senza che io me ne accorga. A Colli di Pace passo via tranquillo. La strada risale. Mi telefona Emanuela chiedendo delucidazioni. Le dico di tenersi a destra. Mi spiega che altri (solo Pino e Johnnina, ma questo non me lo dice...) sono scesi a sinistra, dal che capisco che la traccia passa da quel lato. A lei confermo di proseguire a destra. Quando mi raggiunge mi spiega che Carmine è rimasto al bivio ad aspettare che Franz recuperasse lo zaino a Leofreni. A questo punto commetto l'errore drammatico di dar retta a Google, penso che la strada tracciata sull'altro lato sia più veloce, telefono a Carmine e gli dico di seguire la traccia verso sinistra... :(

    Uno sguardo dal ponte
    Raggiungiamo il lago sul ponte per Fiumata, salutiamo Folletto e Umby che partono in direzione fettuccine (che poi si riveleranno fregnacce) e recuperiamo il punto di congiunzione dei due percorsi. E aspettiamo. E aspettiamo. Dopo una mezz'ora arrivano Pino e Johnnina stravolti, ci spiegano che la strada, arrivata al paese, diventa uno sterrato non pedalabile, con fango e fossi, e che se la sono dovuta fare praticamente bici in spalla!!! Mandiamo avanti i superstiti a cercare un posto per il pranzo e con Pino ci mettiamo ad aspettare il gruppo di Carmine. Dopo un'altra mezz'ora arriva Angelo (fantabici) in sella alla sua mtb slikkata, che ha potuto percorrere parte del percorso in sella. In quel momento realizzo che il pranzo di Manu ce l'ho io nel borsino, e per non lasciarla a digiuno mi scapicollo per i restanti 12km di strada bordo lago fino al punto scelto per il pranzo.

    La maledizione di Alex Drastico
    Pranzato in fretta e furia (e crostata), recuperati tutti i partecipanti compresi Folletto e Umby, imbocchiamo la discesa per Rieti dove realizzo che le malefatte (involontarie) mi hanno guadagnato una maledizione coi controfiocchi. Mentre sono lanciato in discesa, piegato in curva, sento la ruota posteriore che letteralmente se ne va... Riprendo la traiettoria per i capelli, mi fermo parecchio più avanti dopo aver sbalzellato sull'asfalto rovinato, tiro giù gli attrezzi e comincio a riparare la foratura. Estraggo la camera d'aria, la gonfio, individuo due buchi: scartavetro, colla, toppe, riparati. Controllo il copertone e ci trovo una scheggia di vetro verde conficcata, rimonto, gonfio e perde ancora... La riapro, estraggo la camera d'aria, sento che perde in prossimità di una toppa e penso di averla incollata male: la tolgo, riscartavetro e applico una seconda tip-top. Rimonto e perde ancora... La riapro, estraggo la camera d'aria, sento che perde in prossimità della toppa appena aggiunta e stavolta scopro un secondo foro: non era una foratura ma una “pizzicatura”. Applico una tip top “oversize” su entrambi i fori, rimonto, e mentre rigonfio accosto l'orecchio alla pompa e sento che perde ancora. Tiro giù la camera d'aria per la quarta volta, la gonfio all'aria e stavolta non perde! Guardo meglio e noto che il blocco della valvola è leggermente piegato, lo tocco col dito per raddrizzarlo e comincia a perdere. Questa è una buona notizia: la valvola perdeva solo con la pompa montata sopra: rigonfio, chiudo, rimonto la ruota e stavolta la riparazione terrà fino a fine giro.

    Soli e abbandonati
    Mentre scendo a scapicollo verso Rieti mi telefona Emanuela. Sono rimaste ad aspettarmi lei, Patrizia ed un terzo ciclista, mentre il gruppo ha proseguito. Ripartiamo in quattro sotto una lieve pioggerellina per rimanere poco dopo in tre, e senza problemi raggiungiamo Rieti. Qui, dopo l'attraversamento della città, è Patrizia a dare forfait optando per il ritorno in treno da Rieti, poi convertito in ritorno in pullman. Con Emanuela proseguiamo ostinatamente verso Terni. Mentre ci inoltriamo per una scarsamente trafficata piana reatina, in attesa della “variante” che ho pazientemente tracciato e scaricato sul GPS, a salutarci sono le batterie del GPS stesso, ad un chilometro o poco più dal fatidico bivio (che riesco ugualmente a riconoscere ed imboccare).

    Potrebbe andare peggio, potrebbe piovere
    Appena imboccato l'idilliaco stradello comincia a piovere. Giustamente le meravigliose mantelle antipioggia Vaude sono rimaste a casa. Aspettiamo qualche minuto quindi ci risolviamo a partire approfittando di un lieve diradare dell'acquazzone. La strada è davvero molto bella, anche se con la pioggia mi rammenta i viaggi in Irlanda, Galles, e la Galizia nel tratto finale del Camino de Santiago. La “pettata” al 14% per raggiungere Colli sul Velino, anziché un'esagerazione delle mappe, si rivela esattamente come prevista e la saliamo a piedi. Ultima nota dolente, la strada che costeggia il lago di Ventina è stata resa, per qualche ennesima meravigliosa idiozia della burocrazia italica, a senso unico. Sono troppo stanco ed incazzato per accettare l'ennesimo sopruso, e pur col parere contrario di Manu la imbocchiamo contromano. Superato il lago imbocchiamo una valletta un tempo idilliaca, ora deturpata da un orripilante riporto di materiale pietroso per chissà quale ennesima opera pubblica di estremamente dubbia utilità (haddavenì peakoil!!!). Impossibilitati ad effettuare l'ennesima mini deviazione causa GPS defunto scendiamo per la classica via fino a Terni, dove arriviamo alle 18.00.

    Epilogo
    Aspettando il treno delle 19.26 ci concediamo una passeggiata per Terni (del tutto risparmiabile) ed un buon gelato. Arrivati a casa (21.00) dobbiamo rinunciare anche al sospirato take away cinese, dato che il ristorante è in ristrutturazione... ceniamo con un kebab! :cry:

    Ringraziamenti
    Ringrazio tutti i pazzi furiosi che ogni anno si ostinano a seguirmi, consapevoli dell'impossibilità di completare il giro "in serenità". Ogni anno ci proviamo ed ogni anno finiamo vittime di pastrocchi imprevisti. Ma in fondo è il bello dell'avventura. :)

    Edited by Marcopie - 19/5/2013, 10:26
     
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    Mammifero Bipede

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    Post scriptum.
    La traccia di cui al primo post risulta quella corretta, ovvero evita il passaggio per Ospanesco ed il conseguente tratto sterrato.
    Siccome so di averla modificata in divenire, è possibile che quella inserita inizialmente fosse sbagliata, ma almeno l'ultima versione era corretta... :(
     
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    penso dunque esisto

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    CITAZIONE (Marcopie @ 19/5/2013, 10:11) 
    Ringrazio tutti i pazzi furiosi che ogni anno si ostinano a seguirmi, consapevoli dell'impossibilità di completare il giro "in serenità". Ogni anno ci proviamo ed ogni anno finiamo vittime di pastrocchi imprevisti. Ma in fondo è il bello dell'avventura. :)

    E' proprio per questo motivo che chi non lo aveva mai fatto, come me, ha partecipato e chi c'era stato lo ha rifatto.

    Il giro è stato interessante anche con i suoi imprevisti, forse addirittura più bello, un motivo in più per ricordarselo e per non uscire fuori dalla media suggerita dal titolo.
    Io mi sono divertito perchè ritrovare tanti amici tutti insieme ed avere la possibilità di "cazzeggiare" per tanto tempo, 111 km, può solo far piacere.
    Grazie a chi ha organizzato e a tutti i partecipanti senza i quali non ci sarebbe niente da dire e niente da ricordare.

    Per la cronaca, dopo aver fatto vari inseguimenti, perso e ritrovato partecipanti, più persi che ritrovati, persa e ritrovata la traccia o le tracce, preso l'acqua e altre cosucce come trovare un senso unico al contrario proprio quando pioveva e sentivamo l'odore della meta siamo riusciti a prendere con tranquillità il treno delle 17,27.

    Come non dire per esteso Quanto Mi Sono Divertito.
     
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    Di sicuro è un giro che non si dimentica.
    Attraversa tali e tanti territori belli e diversi, e stavolta anche con situazioni meteo tanto diverse, che arrivati alla fine non ci si rende più conto in che giorno si è partiti...
    Almeno questo è l'effetto che fa a me. Poi ci penso su e realizzo che è lo stesso giorno, anche se sembra passato un intero weekend. :D
     
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  7. frantz
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    devo fare pubblica ammenda, dimenticare lo zainetto non è stata una buona idea, e devo ringraziare i ragazzotti che mi hanno aspettato, io, forse, mi sarei lasciato solo...
    la "mia variante", fatta a manetta per ridurre al massimo l'attesa degli amici, mi ha un po' bruciato e dal "senso unico" in poi ho fatto un po' fatica, peraltro ero senza acqua (nella borraccia, dal cielo invece quanta ne volevo), e avvertivo qualche avvisaglia di crampi....
    per non farmi mancare nulla ho chiesto info ad un gruppo di ubriaconi del bar degli ubriaconi di Terni che mi hanno omaggiato di un bel tour per le strade ternane...
    siccome la giornata mi è piaciuta molto l'ho fatta durare più di tutti chiudendo a 142 km :)
    grazie a tutti per la splendida giornata ;)
    p. s.: d'ora in poi non mancherò più un'uscita di Marco!
     
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    Mammifero Bipede

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    CITAZIONE (frantz @ 20/5/2013, 09:49) 
    p. s.: d'ora in poi non mancherò più un'uscita di Marco!

    Questa la ascrivo alla categoria "minacce"... :lol:
     
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    ciclista a rotelle

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    è stata come una cavalcata, le gambe andavano da sole, e la sensazione era di essere......su un treno...
    grazie a tutti per la bellissima giornata


     
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  10. frantz
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    ascrivi, ascrivi
     
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  11. locomotiva1956
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    Vi giuro che mi dovete dei soldi,dite perchè,mi avete fatto consumare un sacco di carbone,un'andatura più dolce mi faceva inquinare meno,spendendo meno,poi dimenticate che il limite massimo e 30.il segnalatore di velocità vi ha fotografato con velocità che andavano oltre i 36 km orari.preparatevi a pagare multe esosissime. ? vuoi vedere che toccà pagà le multe a noi poveri ciclisti ,risarcendo i poveri automobilisti.
     
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    Silenziosa velocita'

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    Ciao a tutti!!

    Come al solito sempre piacevole e arguto il resoconto del nostro Marcopie. ;)

    E' stata davvero una fantastica "avventura", una bellissima pedalata attraverso tre regioni,e tre splendide province AQ-RI-TR, in zone dove il traffico automobilistico e' davvero molto contenuto, anzi nel tratto del lago del Salto assolutamente assente,e pedalare su strada e' decisamente piacevole.
    Anche io ad un certo punto ho avuto un po' l'impressione di non stare a fare piu' la classica pedalata di un solo giorno,ma di essere stato quasi catapultato all'improvviso in un cicloviaggio di piu' giorni,probabilmente e' stato quel "piacevole" trekking in quel bellissimo bosco sopra il lago del Turano ,chissa' avra' avuto qualcosa di magico? a crearmi questa paradossale "proiezione",beh,ammetto che per me e' stata sicuramente la parte piu' dura di tutto l'itinerario :P .Infatti devo dire che era da un bel po' che non facevo una passeggiata a piedi cosi' lunga tra i boschi.
    L'ho affrontata come si dice con il “sorriso” :D anche se con le scarpe con gli attacchi,con le quali non sono abituato proprio a camminare,(infatti sulla mtb continuo ad usare quelle da ginnastica,non mi fido!) avevo un discreto dolore alla pianta dei piedi ,ma alla fine sono riuscito a raggiungere gli altri compagni :P (mi ero infatti un po' attardato) che si erano radunati sul ponte del lago.Vai Luca,mi dicono da piu' parti, mangiati un panino,io gli rispondo che sono un po' lento a mangiare e quindi forse e' preferibile andare avanti visto che gli altri e' da un bel po' che ci aspettano... e poi Pino mi dice,tranquillo Luca mangia e pure con calma che ho forato.Quindi dopo aver riparato la foratura ed io aver finito di mangiare il mio panino siamo ripartiti per raggiungere gli altri alla diga.E dopo? Effettivamentee' proprio li' alla diga che scatta l'operazione “Si salvi chi puo'” bye1
    Per quanto mi riguardava preferivo di gran lunga prendere il treno delle 17,27,per non tornare a casa troppo tardi,perche' a Roma poi c'e' sempre un altro viaggio da fare...e questo significa dover procedere con un discreto passo visto che la passeggiata nel bosco ci aveva portato via molto tempo,c'era ancora un discreto margine ma anche il cielo tendeva ad incupirsi..insomma c'era da pedala'!
    Tutti insieme o quasi fino a Rieti,mi spiace non aver salutato Marco,Manu e Patrizia.Da Rieti a Terni(passando per il Lago di Piediluco) andatura decisamente brillante che ci consentiva anche di arrivare asciutti,schivando la pioggia.A Terni,Umby,Carmine ed io facevamo un po' di confusione con i vari viali,e alla fine gli suggerivo di passare per il centro(e' la strada che mi ricordo),e cosi' ci beccavamo anche lo struscio locale del corso,ma almeno cosi' si era sicuri di arrivare dritti alla stazione.
    Il viaggio di ritorno in treno da Terni a Roma passava velocemente,e sempre come al solito in grande allegria. ;)

    Grazie a tutti per la bella compagnia,e alla prossima edizione del “Si salvi Chi Puo” ovviamente saro' presente :lol:

    Luca :)
     
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    Cicloviaggiatore

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    roma balduina

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    Anche io mi sono divertito, anche il trekking alla fine è stato un piacevole diversivo :)
    Siamo ripartiti dal ponte che erano quasi le 14 e fino a Terni praticamente non abbiamo fatto più soste e siamo arrivati alle 16,45 proprio mentre partiva il treno precedente, è stata una vera corsa, ad oltre 25 di media.
    Una volta arrivato a casa mi sono accorto di aver perso un pezzo della pompa che avevo usato per rigonfiare la ruota, un'altro piccolo "cotrattempo" da aggiungere alla lista :D
     
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