08 - 23 Agosto - Alpe Adria 2009

Cicloviaggio in Austria, Slovenia e Croazia

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    A chi interessa, ecco il racconto del viaggio, cominciando dall'itinerario persorso:

    8/8/2009 Tarvisio - Podkoren - Wurzenpass - Velden - Klagenfurt (Km 93, m 805)
    9/8/2009 Klagenfurt - Völkermarkt - Lavamund - Dravograd - Muta (Km 107, m 865)
    10/8/2009 Muta - Puscava - Cinzat - Fala - Maribor (Km 58, m 705)
    11/8/2009 Maribor - Radenci - Moravske Toplice (Km 118, m 1150)
    12/8/2009 Moravske Toplice - Jeruzalem - Ormoz - Ptuj (Km 106, m 620)
    13/8/2009 Ptuj - Celje - Lasko - Zidani Most - Litja (Km 136, m 870)
    14/8/2009 Litja - Ljubljana (Km 37, m 145)
    15/8/2009 Ljubljana - Kocevje - Delnice - Lokvarsko jezero (Km 120, m 1375)
    16/8/2009 Lokvarsko jezero - Rijeka - Omisalj - Malinska - Krk (Km 104, m 1095)
    17/8/2009 Krk - Valbinska - Lopar - Rab - Misnjak - Prizna - Novalja (Km 78, m 1150)
    18/8/2009 Novalja - Pag - Zadar - Biograd na Moru (Km 121, m 915)
    19/8/2009 Biograd na Moru - Tisno - Sibenik - Primosten - Seget Vranijka (Km 140, m 900)
    20/8/2009 Seget Vranijka - Trogir - Split (Km 53, m 280)


    Segue un breve resoconto delle tappe.

    7/8/2009 casa - stazione Termini
    (Distanza: Km 7, Altimetria: m 55)

    Parto da casa in bici per la stazione Termini, una volta avuta la conferma del binario di partenza, arrivo davanti alla vettura dove ho il posto prenotato e smonto la bici per metterla nella sacca (un paio di Kg in più da portarmi dietro per tutto il viaggio grazie alle Ferrovie Italiane) il treno, diretto a Vienna, parte in orario, però a Bologna si ferma per oltre un’ora e mezza ed è una fortuna per me poiché arrivo a Tarvisio alle 5,30 e non alle 3,45 previste.

    8/8/2009 Tarvisio - Podkoren - Wurzenpass - Velden - Klagenfurt
    (Distanza: Km 93, Altimetria: m 805, tempo pedalato: 5h38’, media: 16,5 Km/h)

    Quando scendo dal treno sta facendo giorno; rimonto la bici, carico le borse e mi cambio. Non c’è il bar e faccio colazione alle macchinette automatiche. Prima delle 7 parto e, una volta individuata la ciclabile, vado in paese, a 2 Km, per cercare un bar aperto; è ancora troppo presto e tutto è chiuso, così torno indietro e proseguo con la ciclabile FVG 1A, in leggera salita, con cui, passando per Fusine, raggiungo la frontiera slovena ed arrivo agli 850 metri di Podkoren alle 8,30 dove trovo un hotel in cui posso fare colazione. Prendo un caffè e uno strudel, al momento di pagare ho la gradita sorpresa che lo strudel è offerto dalla casa “because you’re a good sportsman!”, questa è la spiegazione del titolare, veramente un ottimo benvenuto in Slovenia!
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    A questo punto cominciano 3 Km di salita a tratti dura (fino al 15%) per salire sul Wurzenpass (o Korensko selo, in sloveno) a 1073 metri, da dove entro in Austria. Dal passo scendo velocemente,con una picchiata a volo d’uccello, in Carinzia. Da Hart (550 m) vado verso il lago Faaker see, sulla strada c’è quasi sempre la corsia riservata alle bici. Alle 11,30 arrivo a Velden, sulla sponda occidentale del Worher see e mi fermo per mangiare qualcosa. Prendo la ciclabile della sponda nord (R4) e, dopo un’altra sosta a Portschach, arrivo a Klagenfurt alle 14,15. La ciclabile non è panoramica perché per quasi tutto il tragitto il lago non si vede, l’ingresso in città è tranquillo, si segue un canale e si arriva in centro. Mi rivolgo all’ufficio turistico e trovo un alloggio economico ad 1 Km dal centro (Mladinski Dom, € 28 per camera e colazione). Mi riposo un po’ e poi verso le 17 vado a piedi a visitare la bella cittadina.
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    9/8/2009 Klagenfurt - Völkermarkt - Lavamund - Dravograd - Muta
    (Distanza: Km 107, Altimetria: m 865, tempo pedalato: 6h18’, media: 17,0 Km/h)

    Ha piovuto tutta la notte e la mattina il cielo è coperto, faccio colazione e parto alle 8,30. Con un po’ di ripidi saliscendi in un’ora raggiungo la ciclabile della Drava (R1) a Kohlsdorf, seguo un bello sterrato nel verde lungo l’argine sud;
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    passato sull’altra sponda devo superare alcuni ripidi strappetti; dopo Völkermarkt la ciclabile si allontana dal fiume e prosegue con un percorso collinare tra i campi. Ritorno sulla Drava e devo attraversarla su un ponte altissimo da dove si fa bungee jumping: c’è molta gente, ma mi fanno passare; mi fermo un po’ a godermi qualche salto.
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    Dopo pochi Km c’è un altro passaggio suggestivo, l’attraversamento di un ponte sospeso (tipo tibetano).
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    Alle 14 arrivo a Lavamund, ultima cittadina austriaca prima di entrare in Slovenia, mi riposo un po’ ad un bar con un’ottima fetta di torta e un caffè.
    Arrivo a Dravograd, prima cittadina slovena, seguendo la ciclabile che corre accanto alla strada statale,
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    da qui si oltrepassa il ponte sulla Drava e seguendo la strada 702, prima asfaltata e poi sterrata, arrivo a Trbonje; ripasso ancora dall’altra parte del fiume e proseguo con la ciclabile lungo la statale fino a Gortina da dove con una stradina secondaria arrivo a Muta. Sono le 17 e decido di fermarmi perché non so se troverò qualcosa più avanti. Lungo la strada statale c’è un ristorante (pre Izjdorje) che ha anche delle belle camere ad un ottimo prezzo. Il ristorante chiude alle 17, ma Isidoro accetta di prepararmi la cena per le 19,30 ordinandola subito: zuppa di funghi, calamari grigliati, insalata di patate ed ovviamente un bel boccale di birra. Alla fine per il pernottamento, un’ottima ed abbondante cena ed una colazione principesca pagherò solo € 34.
    A cena c’è un altro ospite, così conosco un altro cicloviaggiatore: Marco Toscani di Piacenza che è partito già da una settimana da casa e conta di arrivare in Istria.
    Dopo cena andiamo a farci una birra a Vuzeniza, una cittadina dall’altra parte della Drava.

    10/8/2009 Muta - Puscava - Cinzat - Fala - Maribor
    (Distanza: Km 58, Altimetria: m 705, tempo pedalato: 3h22’, media: 17,2 Km/h)

    Dopo una colazione sublime in cui Isidoro non la smetteva di portare da mangiare di tutto e di più, alle 9 partiamo per Maribor; Marco segue la statale di fondovalle, io proseguo con il percorso che passa sulle colline.
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    Non è una pista ciclabile, ma un percorso su strade secondarie poco trafficate, fino a Podvelka ci sono saliscendi anche ripidi, con tratti sterrati, poi si sale costantemente su una buona strada asfaltata all’ombra da 330 a 570 metri da cui comincia una lunga discesa fino a Pusčava dove si ritrova la Drava;
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    altra salita fino a Cinzat e nuova discesa fino a Fala da dove si segue una strada più grande in pianura mediamente trafficata fino in città. Arrivo in centro alle 13.
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    Mi dirigo all’ostello che si trova nella vecchia ala dell’hotel Orel, centralissimo e comodissimo (€ 30, senza colazione). Mi accordo con Marco, che ha preferito sistemarsi al campeggio, per incontrarci nel pomeriggio.
    Faccio il turista per tutto il resto del giorno visitando il bel centro storico di quella che è la seconda città più importante della Slovenia. Nel pomeriggio mi incontro con Marco e proseguiamo assieme la giornata. Dopo cena arriva un forte temporale, Marco aspetta che passi per poter tornare in campeggio; domani lui si dirigerà verso Lubiana mentre io partirò per un giro fra terme e vigneti nell’est del paese.
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    11/8/2009 Maribor - Radenci - Moravske Toplice
    (Distanza: Km 118, Altimetria: m 1150, tempo pedalato: 6h28’, media: 18,3 Km/h)

    La notte ha continuato a piovere, il cielo è nuvoloso. Faccio colazione in un bar del centro e poco dopo le 9 parto seguendo una strada poco trafficata con leggeri saliscendi, con vista sui numerosi vigneti, passo per Lenart e Sveti Juni, faccio una seconda colazione con dolcetti comprati a Maribor
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    ed arrivo a Radenci, città termale, alle 12,20 dopo 48 Km e 500 metri di dislivello. Qui esce il sole e rimarrà per tutto il resto della giornata.
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    Da qui c’è un tratto di strada un po’ noiosa, piatta attraversando campi coltivati. Alle 14, pedalando nei pressi del lago Gornij Čruci sento all’improvviso un forte dolore alla coscia sinistra: mi ha punto una vespa attraverso il pantaloncino!
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    La parte mi si gonfierà e rimarrà irritata per tre giorni. Mi fermo a mangiare un panino in riva al lago e riparto; il percorso prosegue con ripidi saliscendi, alle 17,15 arrivo a Moravske Toplice, importante ocalità termale.
    Arrivare fin qui con le stradine secondarie non è stato semplice poiché a tanti incroci mancano le indicazioni e se c’è qualcuno si può chiedere altrimenti bisogna andare “a naso”.
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    Mi dirigo alle terme e decido di fermarmi nel campeggio attiguo. Nella tariffa del pernottamento in tenda (€ 17) è compreso l’ingresso alle piscine termali (acqua calda) e nell’AcquaPark con tante piscine e grandi scivoli.
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    12/8/2009 Moravske Toplice - Jeruzalem - Ormoz - Ptuj
    (Distanza: Km 106, Altimetria: m 620, tempo pedalato: 5h51’, media: 18,1 Km/h)

    Di notte c’è stata qualche goccia di pioggia, la mattina la tenda è un po’ bagnata e devo farla asciugare. Parto alle 9 con il sole, passo per il paesino di Velika Polana dove ci sono molte cicogne, sui tetti, sui pali della luce, nel cielo.
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    Attraverso il fiume Mura e, costeggiando il confine croato, con una strada pianeggiante, arrivo a Raktizje dove faccio uno spuntino nel cortile all’ombra di un bar chiuso per ferie. Da qui ricominciano le colline con i vigneti e quindi i ripidi saliscendi, sono nella zona di Jeruzalem, molto famosa in Slovenia per il vino bianco.
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    Ci sono anche molti turisti che girano per le cantine, io alle 13,30 opto per un caffè.
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    Alle 14,40 arrivo ad Ormoz e, da qui in meno di 2 ore raggiungo Ptuj. Trovo un albergo in centro, il più caro del viaggio (Hotel Poetovio € 36), stendo il bucato di ieri e di oggia alla finestra ed esco a visitare la bella storica cittadina con un bel centro medioevale.
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    13/8/2009 Ptuj - Celje - Lasko - Zidani Most - Litja
    (Distanza: Km 136, Altimetria: m 870, tempo pedalato: 7h33’, media: 18,1 Km/h)

    Parto alle 8,30 dopo aver fatto colazione, è una bella giornata di sole; saluto definitivamente la Drava e proseguo per Majsperk e da lì con una bella strada lungo la valle della Dravinja, molto bella e con poco traffico arrivo a Poljcane. Gli automobilisti sono rispettosi delle regole e con i ciclisti, mi danno sempre la precedenza, mi sorpassano solo quando la strada è libera e sempre con almeno un metro di distanza. In tutto il viaggio, inoltre, non ho trovato cani liberi, quelli delle case o erano legati o erano dietro ai cancelli.
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    Da Poljcane proseguo per strade deserte e luoghi verdissimi e bellissimi, passando a volte sotto gallerie di vegetazione create dagli alberi, ma con tratti anche duri; incrocio i partecipanti della TransSlovenia, una corsa a piedi a tappe.
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    Alle 13 arrivo a Celje percorrendo gli ultimi Km su una pista ciclabile, visito il bel centro storico e riparto dopo un’oretta.
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    Da qui il percorso prosegue verso sud seguendo il fiume Savinja su una strada un po’ più trafficata, passo per Lasko, famosa per la birra ed arrivo a Zidani Most alle 16 dove mi concedo un caffè. Oggi è la giornata più calda del viaggio e devo continuamente provvedere a rifornirmi di acqua, raramente ci sono fontane pubbliche e devo perciò chiederla nei bar. La strada prosegue ora lungo la valle della Sava, prevalentemente in leggera salita, a Pokriti Most, un bel ponte di legno,
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    lascio la strada principale e vado sull’altra sponda percorrendo una decina di km in solitudine fino a Litja dove avevo deciso di fermarmi. In città non c’è nessun albergo, mi indicano un ristorante che affitta stanze a 3 Km sulla strada per Ljubliana (Kovac Gostilna, € 27). Oggi ho preso tanto sole e mi sono anche venuti i piedi a strisce per i sandali.

    14/8/2009 Litja - Ljubljana
    (Distanza: Km 37, Altimetria: m 145, tempo pedalato: 2h03’, media: 18,3 Km/h)

    La notte ha piovuto a lungo e la mattina il cielo è nuvoloso ed a tratti pioviccica. Parto alle 8,30 proseguendo sulla strada principale, dopo 8 km a Kresnice passo dall’altra parte della Sava e seguendo una stradina secondaria arrivo a Ljubliana tranquillamente. Alle 10,30 sono in centro, vado all’ufficio turistico e mi informo per una sistemazione, mi consigliano un’ostello, centrale ed economico; prendo una stanza tutta per me (Dijaski Dom Tabor, € 26) e ci porto dentro anche la bici.
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    Il tempo migliora ed esce il sole, faccio il turista per tutto il giorno visitando a piedi la bella ed accogliente capitale slovena; ceno in un ristorante centrale, accanto al ponte triplo con affaccio sulla Sava, a base di pesce ad un prezzo ultrapopolare.
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    15/8/2009 Ljubljana - Kocevje - Delnice - Lokvarsko jezero
    (Distanza: Km 120, Altimetria: m 1375, tempo pedalato: 6h51’, media: 17,5 Km/h)

    Parto alle 8,30, cielo nuvoloso, città deserta (è ferragosto), passo per il centro ed esco dalla città percorrendo una ciclabile fino a Skofijka,
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    da qui comincia una lunga salita costante (max 6%) con cui raggiungo alle 12,20 Kocevje, un luogo di villeggiatura in montagna. Ormai da un po’ è uscito il sole e la strada che ho percorso era moderatamente trafficata di vacanzieri di ferragosto in cerca del fresco. Nonostante sia a soli 500 metri di quota l’ambiente che mi circonda sembra alpino: ripide montagne con prati, abeti e solo qualche casa, la temperatura è piacevole. Dopo una sosta al bar proseguo, supero Morava e faccio un’altra sosta in un’area picnic, adesso fa caldo e mangio della frutta.
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    Dopo Banja Loca, a circa 600 metri di quota, inizia una ripida discesa che in pochi km mi fa perdere tutto il dislivello accumulato da Lubiana,
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    arrivo ai 250 metri di Petrina, dove c’è la frontiera croata, la supero alle 14,45 e sono a Brod na Kupi. Fino ad ora ho percorso 95 Km con più di 700 metri di dislivello. Da qui comincia una lunga salita a tratti dura (10%) e sotto al sole fino ai 710 metri di Delnice, dove arrivo alle 16,30. Qui si sta decisamente meglio, mi mangio un bel gelato al fresco prima di ripartire. Poco dopo devio per Lovke e seguo le indicazioni per il lago, molto bello.
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    Trovo un ottimo alloggio per meno di €18 al Bistrò del lago, che è anche un ottimo ristorante. La tappa è stata impegnativa, specialmente l’ultima salita fatta sotto il sole, ma la fatica è stata ben ripagata dai bei paesaggi; ceno all’aperto e mi devo mettere la maglia, sono a 750 metri.
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    16/8/2009 Lokvarsko jezero - Rijeka - Omisalj - Malinska - Krk
    (Distanza: Km 104, Altimetria: m 1095, tempo pedalato: 5h53’, media: 17,7 Km/h)

    Parto alle 8,30, il tempo è splendido; devo fare subito una ripidissima salita per raggiungere la strada principale, poi qualche saliscendi fino ad arrivare al passo a 880 metri; inizio la discesa e dopo due curve ho una grandissima emozione, vedo il mare dall’alto dopo 800 Km di colline e montagne!
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    Peccato solo che ci sia foschia, ma si vede l’Istria e l’isola di Krk, mia prossima meta. Scendo velocemente fino a 300 metri di quota, si nota subito un brusco cambiamento della vegetazione; poi qualche Km di saliscendi e nuova discesa fino a Fiume, arrivo in centro alle 10,45 dopo 39 Km.
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    Visito la città, poco interessante dal mio punto di vista, e riparto alle 12 in direzione sud, seguendo il mare.
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    La strada che sale e scende seguendo la costa è molto trafficata di vacanzieri, molto bella la baia di Bakar; per fortuna gran parte delle auto proseguono in direzione di Spalato mentre io devio a destra per il ponte che collega l’isola di Krk.
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    Sull’isola dalla strada principale, che è un saliscendi continuo a circa 150 metri di quota, non si vede mai il mare, occorre dirigersi verso i paesi sulla costa ed affrontare ripide discese e risalite. Alle 14 arrivo a Omisalj, mangio qualcosa e mi riposo un po’, poi vado a Malinska ed infine raggiungo Krk alle 16.
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    Faccio un giretto, mangio un gelato e decido di fermarmi al camping; monto la tenda e vado subito a farmi un bel bagno. Il Camping Ježevac, così come la cittadina sono affollatissimi, molti italiani, non invidio assolutamente chi passa tutte le vacanze in questo caos!

    17/8/2009 Krk - Valbinska - Lopar - Rab - Misnjak - Prizna - Novalja
    (Distanza: Km 78, Altimetria: m 1150, tempo pedalato: 4h49’, media: 16,3 Km/h)

    La mattina presto il posto si apprezza molto di più, senza la folla: faccio colazione sulla terrazza del ristorante del campeggio con vista sul mare e sulla cittadina. Oggi mi muovo con calma perché il traghetto che devo prendere parte alle 11,45; lascio il campeggio alle 9,45, torno indietro di 6 Km per la strada percorsa ieri, poi devio in salita per Vrh e raggiungo il porto di Valbiska dopo un’ora.
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    Qui incontro una coppia di cicloviaggiatori torinesi che arrivano dall’isola di Cres, facciamo insieme la traversata di un’ora e mezzo per l’isola di Rab; loro si fermano a Lopar mentre io proseguo nel mio viaggio.
    Quest’isola è meno dura, dal punto di vista ciclistico di Krk, ci sono begli scorci panoramici sul mare; alle 14,30 arrivo nel capoluogo Rab dove mangio qualcosa e faccio una breve visita.
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    Poco prima delle 16 sono a Misnjak da dove prendo un altro traghetto per Jablanac sulla costa.
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    Da qui devo salire fino a 240 metri per raggiungere la Magistralia, la strada principale, che devo percorrere per una ventina di Km fino a Prizna dove arrivo alle 17,35 proprio mentre il traghetto per l’isola
    di Pag sta partendo.
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    Devo aspettare il prossimo alle 18,30; la traversata è breve, neanche 15 minuti, all’arrivo mi sembra di sbarcare sulla luna, solo terra e sassi, paesaggio molto suggestivo, tra il blu del mare e le rocce colorate di rosso dal sole che tramonta. Ho ancora un altro po’ di salita fino a 150 metri di quota per poi scendere a Novalja dove alle 19,30 mi dirigo al Camping Strasko, una vera città: ci sono 5100 campeggiatori e ne può contenere fino a 6000!

    18/8/2009 Novalja - Pag - Zadar - Biograd na Moru
    (Distanza: Km 121, Altimetria: m 915, tempo pedalato: 6h12’, media: 19,5 Km/h)

    Esco dal campeggio alle 8,30 e vado in paese per fare colazione, breve visita, acquisto di viveri e partenza per il capoluogo Pag, dove arrivo alle 11 dopo 30 Km di saliscendi non ripidi con bellissimi panorami.
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    Riparto alle 11, la strada passa accanto alle saline e procede dritta in piano per una trentina di Km fino al bivio per Zara; qui devo affrontare una ripida discesa ed un’altrettanto ripida salita, poi la strada prosegue con una serie di saliscendi.
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    La giornata è calda e finisco le scorte d’acqua, entro in un allevamento di asini, ci sono dei turisti che stanno guardando gli animali, entro nel locale e, trovato il bagno, provvedo a fare la mia scorta di acqua; quando esco mi accoglie Miss Simpatia che mi chiede cosa voglio e mi chiede anche dei soldi per poter fotografare gli asini! Arrivo in città alle 14,30 dopo 87 Km e 800 metri di dislivello percorsi; visito il bel centro storico e mangio un gelato, riparto alle 15,30 seguendo la costa.
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    Mi fermo alle 17 nel piccolo camping (finalmente) Mia di Biograd na Moru, monto la tenda e vado a farmi un bagno in mare.
    La Magistralia che ho percorso da Zara fino a qui segue la costa senza dislivelli importanti, il traffico non è stato eccessivo, come temevo, una volta lasciata Zara. I posti di vacanza che ho visto fino ad ora si assomigliano un po’ tutti, le spiagge sono piccoline e perciò sovraffollate, la sera la gente si riversa nei paesi dove non mancano mai i ristoranti e pizzerie con menu in 4 lingue, le bancarelle, il luna park, il trenino e le offerte di crociere giornaliere nelle isole vicine.

    19/8/2009 Biograd na Moru - Tisno - Sibenik - Primosten - Seget Vranijka
    (Distanza: Km 140, Altimetria: m 900, tempo pedalato: 7h52’, media: 17,8 Km/h)

    Vado a fare colazione in paese e parto verso le 9; dopo 7 Km di Magistralia, a Pakostane giro a sinistra per il lago Vransko e seguo una stradina lungo la riva, prima asfaltata e poi sterrata. Dopo 12 Km in solitudine rientro sulla strada principale a Prosika; subito prima mi ero accorto di aver perso il ciclocomputer per la rottura del supporto, per fortuna tornando indietro di 500 metri l’ho ritrovato e sistemato al manubrio con il nastro adesivo.
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    Più avanti, alle 11,45 faccio una deviazione a Tisno poi proseguo per Sibenico dove arrivo alle 13,30 dopo 65 Km.
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    Visito la bella città dove sono evidenti l’antica impront romana e quella veneziana; pranzo e mi concedo anche una birretta.
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    Riparto alle 15,15 ed arrivo a Primosten, dove vorrei fermarmi, alle 16,45 ma non c’è il campeggio perciò proseguo fino a Rogoznica che è un bel posto, faccio un giro ma purtroppo l’unico campeggio si trova a 3 Km dal centro ed è abbastanza squallido.
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    Mi rimetto in marcia e finalmente, alle 19,15 trovo un buon campeggio a Seget Vranjica sul mare nel golfo di Trogir. Il camping è grande ma è mezzo vuoto, il paese non è affollato come quelli precedenti e ci sono solo3 ristoranti. Non era mia intenzione fare oggi una tappa così lunga, ma è andata così.

    20/8/2009 Seget Vranijka - Trogir - Split - partenza per Ancona
    (Distanza: Km 53, Altimetria: m 280)

    La mattina vado subito a fare un bel bagno in mare, lo scenario naturale è molto bello e non c’è quasi nessuno. Poi solite operazioni di smontaggio tenda, carico bici, colazione e partenza per la vicina Trogir dove arrivo alle 10.
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    Questa è una città bellissima ma è invasa dai turisti, per il centro devo spingere la bici a mano perché è impossibile pedalare. Mi incuriosiscono i gruppi di giapponesi, molte donne con l’ombrellino per proteggersi dal sole e qualcuno anche con la mascherina (per l’influenza H1N1?).
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    Alle 11,15 riparto in direzione di Spalato, evito la Magistralia che qui è molto trafficata e seguo una strada più in basso che attraversa varie località chiamate Kastela (ma non c’è nessun castello). Questo è il tratto di strada più brutto del viaggio, prima si passa in una lunga periferia industriale, poi per entrare in città devo percorrere qualche Km di una specie di autostrada prima a 2 e poi a 3 corsie; per fortuna parte del percorso riesco a farla sul marciapiede. Vado al porto e compro il biglietto per la nave di stasera per Ancona. Soo le 13,45 e fino a qui ho percorso 39 Km.
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    Faccio il turista per tutta la giornata, a Spalato è evidentissima l’impronta data dagli antichi romani, c’è ancora il palazzo di Diocleziano i cui sotterranei sono usati parzialmente come mercatino di souvenir. Anche altri resti romani sono integrati nella città e negli altri edifici di impronta veneziana.
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    Oggi è l’ultimo giorno di viaggio e non mi faccio mancare niente: pranzo al ristorante con birretta, gelati, caffè e dolci tutto in posti diversi.
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    Alle 19,30 mi imbarco, riesco a darmi una sciacquata nel bagno ma non c’è la doccia come speravo. La nave parte alle 20,45.

    21/8/2009 Ancona - treno per Roma - casa
    (Distanza: Km 11, Altimetria: m 70)

    La nave arriva in porto alle 7,15 per fortuna lo sbarco è veloce e riesco a correre alla stazione (solo 2,5 Km) per prendere il treno regionale per Roma delle 8,08. Arrivo a Termini poco dopo mezzogiorno, per tornare a casa passo per Villa Borghese, mi sembra un modo per prolungare un po’ di più la vacanza che è purtroppo finita.
     
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