Bici e Coronavirus

Da quando si e' saputo del virus in Cina ho subito pensato che una sua diffusione con grandi numeri nel mondo occidentale avrebbe portato ad un problema piu' grosso del virus: il fattore umano.
In particolare mi riferisco a due tipilogie di persone il cui comportamento mutera' nel corso dei giorni, le forze dell'ordine e i precari.

Le forze dell'ordine con l'introduzione delle restrizioni hanno acquistato potere, siamo in carcere nelle nostre case e tra poco si avra' paura ad incontrare una pattuglia sul nostro cammino verso il supermercato.
Siamo nati in una democrazia quindi siamo abituati ad essere liberi di muoverci e senza l'uso delle forze dell'ordine nessuno avrebbe rispettato le regole delle restrizioni.
Io magari le avrei usate in modo diverso impedendo tempestivamente le fughe dai centri piu' colpiti ma sembra che piu' volte cadiamo nello stesso errore.
Prima si attua una chiusura e poi si comunica altrimenti la gente scappa, questo comportamento e' nella natura dell'uomo, qui invece siamo al paradosso io non posso andare al mare da solo in bicicletta e qualcuno puo' prendere il treno o la macchina da Milano e arrivare a Reggio Calabria e poi imbarcarsi per la Sicilia.

I precari che ormai sono praticamente tutti dispoccupati, in America hanno stimato una crescita della disoccupazione del 30% ma da noi non andra' meglio; gli ammortizzatori sociali sicuramente garantiranno solo le aziende e i dipendenti con un contratto di lavoro indeterminato.
Ricordiamoci che i precari e lavoratori in nero sono tantissimi, dalle collaboratrici domestiche alle commesse dei negozi e questi mangiano come gli impiegati a cui il salario e' comunque garantito.
Molte di queste persone messe alle strette diventeranno violente e passeranno all'illegalita' con un aumento vertiginoso di furti e rapine, pensate cosa puo' succedere in America dove molta gente e' armata e stanno acquistando ancora di piu' armi in questi giorni.
Nella speranza che la crisi duri poco, ma non ci credo, penso che possiamo fare qualcosa oltre a restare inermi ad aspettare il peggio.
Intanto continuiamo a pagare lo stipendio alle nostre collaboratrici domestiche anche se non riceviamo la prestazione e poi cerchiamo forme di volontariato nella Croce Rossa e nella Protezione Civile per stare dalla parte di chi governa l'emergenza anche se si rischia un po' di piu'.