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Sono assolutamente d'accordo con Pino.
Questa giornata avrebbe meritato di essere annoverata tra le più belle passate con Cicloappuntamenti, per l'impegno della gita, la bellezza dei luoghi, la qualità delle fettuccine e non ultima, la compagnia sempre affiatata, anche con riguardo a quelli con cui non ero mai uscito (penso ai fortissimi Sergio e Carmine - Locomotiva2). Ma l'incidente ci ha lasciato l'amaro in bocca e gli ultimi 50 chilometri, percorsi ad andatura forsennata per evitare di perdere il treno, sono stati una purga per chiudere la giornata e non la bellissima tirata che avrebbero potuto essere, tanto più che eravamo in ansia e in attesa di notizie.
Per fortuna Roberto e Stefano se la sono cavata relativamente bene, ma ci siamo presi tutti una bella paura, soprattutto per Stefano. Col senno di poi credo che questo incidente debba far riflettere sulle strade che andiamo a percorrere quando siamo in bici da corsa e sull'esigenza, quando come in questo caso siamo costretti a passare su tratti trafficati, di moltiplicare l'attenzione. Io per primo ho la tendenza ad affiancarmi, magari per fare quattro chiacchere, ma su certe strade proprio non si può, anche perchè non possiamo prevedere cosa può fare l'automobilista. Sia chiaro, non voglio affatto colpevolizzare nessuno, ero più avanti, il fatto mi è stato solo riferito e da quanto ho capito Roberto e Sefano sono stati correttissimi, ma fare una cosiderazione generale. Tanto più che ho avuto veramente paura nella ripida discesa verso Terni, in cui il sole in faccia mi ha ripetutamente accecato, in una discesa ripida e tortuosissima, trafficata assai.
Tornando alla gita, è stata eccezionale! La temuta salita verso Fonte Capo la Maina è passata subito e velocemente, poi cii siamo buttati a ritmi ben sostenuti berso Borgorose, in caccia del gruppo delle "pippe al sugo", salvo sbagliare un bivio, con conseguente ritorno sulla via giusta, e poi trovarci, dopo un rapido consulto ad un altro bivio, sulla salita di Pescorocchiano, più ripida e faticosa dell'altra, anche se più corta. Eravamo quasi al lago, dopo una discesa entusiasmante, quando è arrivata la telefonata di Marco che ci avvertiva che non c'era più posto al ristorante, beccandosi una serie di improperi  Per fortuna c'è stato il contrordine e ci siamo ricongiunti, anche se siamo stati molto più morigerati di chi ci aveva preceduto, limitandoci a un più che soddisfacente piatto di tagliatelle ai funghi porcini. Quindi la spettacolare discesa vero Rieti e, dieci chilometri prima, l'incidente che ci ha rovinato la giornata.
Ancora un abbraccio a Roberto e Stefano, e un ringraziamento soprattutto a Daniele e Pino, che hanno ottimamente gestito l'emergenza e ci hanno raggiunto, con un'impresa epica, a Colli del Velino.
Le mie poche foto stasera.
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