Sabato 23 Gennaio - Monte Navegna

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    volevo anche raccontare di un piccolo gruppo di "buddisti" che con la scusa di cercare le chiavi si attardava nel bosco
     
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    Mammifero Bipede

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    Due righe di racconto vorrei aggiungerle anch'io, a futura memoria.
    Ho deciso di aggregarmi la sera di venerdì, mettendomi d'accordo con Nicknick per un passaggio in macchina. La mattina pedalata cittadina sottozero o giù di lì, fino al Verano, con aria irrespirabile (ma quanto puzza l'aria di Roma d'inverno...), trovato e raccolto un euro abbandonato ad una fermata d'autobus.
    Con Nick arriviamo puntuali all'appuntamento di Carsoli (quindi in anticipo...) e facciamo colazione venti minuti prima del gruppo.
    FA FREDDO (freddofreddofreddofreddo). Al bar ritrovo per caso volti noti di ex-pedalatori convertiti al trekking, antiche frequentazioni della Ruotalibera che fu.
    Per la cronaca è la terza volta che faccio questo giro. La prima avevo ancora la mtb rigida (c.a. 18 anni fa), la seconda probabilmente la Bianchi con forcella "paleozoica" ad elastomeri da 3cm di corsa.
    Partiamo. Sulla prima salita realizzo che fermarsi ad armeggiare con la fotocamera con le mani guantate è improponibile, ma il paesaggio è troppo bello per non scattare foto. Superata Ascrea c'è la breve discesa che ricordavo, ma la salita è molto più lunga di quanto la mia malandata memoria ritenesse. Più lunga ma anche più bella, e l'inverno, gli alberi senza foglie, i torrenti gorgoglianti, i lastroni di ghiaccio sul sentiero ne fanno uno spettacolo unico.
    All'arrivo sulla strada asfaltata breve sessione di "messa a punto & manutenzione", mentre Remo armeggia sulla "Baffobike" io sgonfio un po' l'ammortizzatore di Trip e gli do una "collaudatina".
    Prima di lasciare la strada asfaltata scatto altre foto alle montagne innevate, poi di nuovo sterrato, neve ghiacciata, fango, un cartello "colle ciccia" presso il quale ci facciamo ritrarre, sassi, letti di foglie marcite nel bosco, enormi pozzanghere semigelate, giù fino alla seducente ed infida discesa per Valco Sabino, dove in un eccesso di ottimismo scendo "in sella" a rischio di far pattinare la bici sulle croste di ghiaccio che occupano quasi per intero la strada. Trovo il gruppetto fermo per smarrimento chiavi e mi aggrego in modalità "ripasso" a cercare dove altri prima avevano già guardato. Dopo un po' comincio a sentir freddo, ma ci pensa Big Buddha con un provvidenziale liquido vasodilatatore da assumersi per via orale. I temuti effetti collaterali da stomaco vuoto si limitano ad una parlantina innaturalmente sciolta (e meno male che la strada in discesa non presentava rettilinei...).
    La salita per Vallecupola si conferma la parte noiosa di tutto il giro... da che l'hanno asfaltata, poi, è ancora più irritante. I lunghi mesi di scarsa frequentazione ciclistica hanno lasciato il segno, anche se mi ostino fino all'ultimo a non scendere di sella (ma Trip, a piedi, va più veloce di me).
    Vallecupola è un panorama di desolazione medioevale che ricorda il film "Il nome della Rosa". Non ho niente da mangiare, mi salva Sergio dandomi del salame... La salita finale per lo svalico mi vede difendere coraggiosamente l'ultima posizione. In cima mi attardo a scattare foto, poi comincio a rincorrere il gruppetto di coda. La discesa è il mio pane, con gli ammortizzatori rifatti da poco volo su sassi e buche con giovanile incoscienza, solo la differenza di velocità rispetto agli altri che sorpasso mi fa un po' preoccupare di stare esagerando.
    A metà discesa il gruppo è fermo. Metà del gruppo è fermo. L'altra metà me la sono lasciata dietro le spalle con sorpassi al limite del criminale (né io ho sentito il "vaffa...o" di Paola, né lei ha realizzato a chi fosse rivolto).
    Sul finale scambio la mia bici con nicknick per l'ultimo tratto di discesa, per fortuna mi accorgo che la sua ruota posteriore è praticamente sganciata e la sistemo (brrrr!), quindi mi butto giù in un revival degli anni ormai lontani passati sulle bici rigide (la sua forcella a molle fa ben poco) e per di più la bici è quasi senza freni. E purtroppo neanche in queste condizioni riesco ad andare piano. Evito per un pelo il frontale con un trattore, quindi cerco di spendere le ultime energie per la salitina finale, ma commetto un tragico errore. La discesa "senza molle" mi ha affaticato i quadricipiti, la successiva salita senza pedali a sgancio e con la sella un po' troppo bassa fa il resto: mi pianto a tre quarti in preda a crampi micidiali, tanto che per due o tre minuti resto in piedi a cavallo del tubo orizzontale incapace perfino di scendere dalla bici. Aspetto inutilmente i soccorsi, ma il gruppo è fermo in fondo alla discesa... aspettano me! Lentamente riesco ad adagiare la bici a terra, a spostare le gambe fino a sedermi, e pian piano i muscoli si distendono ed i crampi passano. Prendo il telefono, chiamo Hash e gli spiego che non sono dietro di loro, bensì davanti. Finisco la salita "a pedagne" e mi riprendo Velociraptor, che da parte sua non ha perso l'occasione per convincere Nicknick a farsi una bici nuova. :)
    Finale con Genepì e bignè di S. Giuseppe, sono cotto di stanchezza per lo scarso allenamento ma soddisfattissimo della pedalata. Post-finale serale in pizzeria (per me "a km zero") con altre chiacchiere battute e risate. Grazie a tutti voi. Giornata memorabile da consegnare ai posteri.

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    ed ecco anche le mie ....pokissime foto......

    http://picasaweb.google.it/alessandro.mazz...feat=directlink

    Ora proverò ad estrapolare un pezzo di video...per la gioa di qualcuno (Pfio) image image
     
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    demasiado corazon

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    devo ancora capire se mi piacciono di più le gite o le vostre descrizioni successive.....
    un saluto a tutti da Benni e anche da Ermete
     
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    A proposito del giro di cui parlava Bob sulle dolomiti.... ho trovato delle foto (circa 800) che illustrano proprio quelle zone.... scattate dal sottoscritto ovviamente
    (purtroppo ultima attività da vero Alpino prima del trasferimento image )

    http://picasaweb.google.it/alessandro.mazz...feat=directlink

    MERITA CREDETE

    Poi se tornassi a questi livelli.....

    ..... http://picasaweb.google.it/alessandro.mazz...feat=directlink ......

    sarebbe il TOP !!!
     
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    Mammifero Bipede

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    Ah, però, bassista heavy metal proprio non ti ci facevo... :D
     
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    Allora eccomi qua, a raccontare il mio resoconto della prima pedalata in sella alla nuova RR9.2.
    Prima in tutti i sensi, perche' dal Domenica scorsa, data di acquisto, ha atteso una lunga
    settimana in cantina in compagnia del BTC, e chissa' cosa le avra' raccontato sul sul mio conto :)!

    La prima pedalata l'ho effettuata con coroncino e rapporto posteriore intermedio (non
    chiedetemi le misure perche' come dicevo a Remo sul "colle ciccia" dopo aver raggiunto la 52
    ho smesso di misurare tutto!), accortomi che l'impostazione di fabbrica era un pochino troppo
    moscia ho inserito la corona intermedia poco prima dell'attacco della salita, e li' ho
    constatato la differenza abissale tra la vecchia e la nuova bici :), l'affrontare le salite
    con questa bici e' tutto un'altro andare!!
    Arrivo al punto panoramico sulle gole dell'obito fresco come una rosa, e pronto ad affrontare
    la seguente salita su sterrato con entusiasmo nuovo. Il primo breve tratto in discesa e'
    entusiasmante, anche se ormai per abitudine lo percorro fuori sella, per via della regolazione
    errata dell'ammortizzatore centrale che la fa assomigliare ad una front.
    La salita scivola via che e' un piacere, tranne gli ultimi tornanti che presentano veramente
    una pendenza assassina. Scivolo anche io non avendo considerato bene lo spessore di una lastra
    di ghiaccio che contavo di frantumare al passaggio, nulla di grave a parte un livido sul
    gomito.
    In cima alla salita Marco mi regola l'ammortizzatore centrale e collauda il mio mezzo
    cimentandosi in qualche sgarrupo vicino al punto di sosta, con sua grande soddisfazione!
    Da quel momento pero' un fastidioso rumorino al freno mi accompagnera' per parte del giro
    giro. Dopo aver osservato il fantastico panorama nei pressi sulle cime innevate del Velino si
    riparte (sempre in salita) verso le pendici del Navegna, e dopo un tratto in ripida salita su
    cemento ci si addentra nel bosco di "colle ciccia" dove approfitto per farmi ritrarre nella
    foto che prossimamente diventera' il mio avatar ;).
    La discesa su terreno innevato e entusiasmante con le nuove regolazioni agli ammortizzatori,
    mi frena solo la poca aderenza al terreno dovuta piu' al fango che alla neve ed alla fine
    arrivo con la bici irriconoscibile al trivio verso valco sabino .
    La sosta si fa lunga a causa dello smarrimento di un mazzo di chiavi, e ci si scalda
    sorseggiando dell'ottima vodka al miele della Georgia portata del nostro ormai spacciatore
    alcolico per antonomasia Alessandro (detto Big_Budda!!).
    La discesa a scapicollo ricomincia ed arrivo alla frazione di Valco Sabino felice come un
    ragazzino :D!
    Di li si riprende a salire verso Vallecupola, ma devo ammettere che un po'
    provato sui quadricipiti dalla lunga discesa sdrucciolevole ed un po' dal nuovo sellino
    Fizik, a cui non so se devo abituarmi o sostituirlo con SMP economico che avevo acquistato
    ultimamente per la BTC, scendo di sella e percorro parte del percorso a piedi (tanto ormai mi
    aveva sputtanato Marco ;)!!).
    La sosta nella frazione e rinfrancante, pausa spuntino in un luogo dimenticato dal tempo.
    La vista e' meravigliosa sul versante innevato del Navegna ed invita a rilassarsi, ma non c'e'
    tempo, ed in pieno spirito follettiano si riparte verso la parte finale del giro.
    Dopo la scollinamento su strada innevata, intraprendiamo una veloce discesa, prima su una
    insidiosa brecciata e poi su sdrucciolevolissimo cemento, verso il lago del Turano e la
    conclusione del giro.

    Le impressioni di guida sono state ottime, e le sensazioni come sempre al top per la compagnia
    e la bellezza dei paesaggi attraversati.
    Ma come tutte le cose belle, finiscono presto e nel mo caso prestissimo!
    Infatti arrivati al parcheggio ricevo una telefonata che mi riporta bruscamente alla realta', e devo scappare a Roma per problemi familiari che mi hanno tenuto chiuso in un ospedale pet tutto il resto del week-end ed oltre.
    Il mio bambinone cresciutello di 68 anni, ha rischiato di lasciarmi, ma fortunatamente la faccenda si e' per il momento conclusa solo con un grande spavento.
    Anche se questi episodi ti portano a realizzare che, come dice un mio amico, "siamo in un'eta' in cui i genitori se ne vanno".

    Edited by trip66 - 26/1/2010, 11:43
     
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    Mammifero Bipede

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    Il brutto del comprare la bici nei "grandi magazzini" (anche quelli specializzati) è che non perdono tempo a farti la messa a punto personalizzata...
    (cmq. sempre meglio dei supermercati, che te la danno nel cartone e devi montartela da te. Domenica, alla "Pedalata nella Memoria", ho beccato un altro autodidatta con la forcella girata all'indietro...)
     
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  9. maurizioxeno
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    CITAZIONE (trip66 @ 26/1/2010, 11:24)
    Allora eccomi qua, a raccontare il mio resoconto della prima pedalata in sella alla nuova RR9.2.
    Prima in tutti i sensi, perche' dal Domenica scorsa, data di acquisto, ha atteso una lunga
    settimana in cantina in compagnia del BTC, e chissa' cosa le avra' raccontato sul sul mio conto :)!

    La prima pedalata l'ho effettuata con coroncino e rapporto posteriore intermedio (non
    chiedetemi le misure perche' come dicevo a Remo sul "colle ciccia" dopo aver raggiunto la 52
    ho smesso di misurare tutto!), accortomi che l'impostazione di fabbrica era un pochino troppo
    moscia ho inserito la corona intermedia poco prima dell'attacco della salita, e li' ho
    constatato la differenza abissale tra la vecchia e la nuova bici :), l'affrontare le salite
    con questa bici e' tutto un'altro andare!!
    Arrivo al punto panoramico sulle gole dell'obito fresco come una rosa, e pronto ad affrontare
    la seguente salita su sterrato con entusiasmo nuovo. Il primo breve tratto in discesa e'
    entusiasmante, anche se ormai per abitudine lo percorro fuori sella, per via della regolazione
    errata dell'ammortizzatore centrale che la fa assomigliare ad una front.
    La salita scivola via che e' un piacere, tranne gli ultimi tornanti che presentano veramente
    una pendenza assassina. Scivolo anche io non avendo considerato bene lo spessore di una lastra
    di ghiaccio che contavo di frantumare al passaggio, nulla di grave a parte un livido sul
    gomito.
    In cima alla salita Marco mi regola l'ammortizzatore centrale e collauda il mio mezzo
    cimentandosi in qualche sgarrupo vicino al punto di sosta, con sua grande soddisfazione!
    Da quel momento pero' un fastidioso rumorino al freno mi accompagnera' per parte del giro
    giro. Dopo aver osservato il fantastico panorama nei pressi sulle cime innevate del Velino si
    riparte (sempre in salita) verso le pendici del Navegna, e dopo un tratto in ripida salita su
    cemento ci si addentra nel bosco di "colle ciccia" dove approfitto per farmi ritrarre nella
    foto che prossimamente diventera' il mio avatar ;).
    La discesa su terreno innevato e entusiasmante con le nuove regolazioni agli ammortizzatori,
    mi frena solo la poca aderenza al terreno dovuta piu' al fango che alla neve ed alla fine
    arrivo con la bici irriconoscibile al trivio verso valco sabino .
    La sosta si fa lunga a causa dello smarrimento di un mazzo di chiavi, e ci si scalda
    sorseggiando dell'ottima vodka al miele della Georgia portata del nostro ormai spacciatore
    alcolico per antonomasia Alessandro (detto Big_Budda!!).
    La discesa a scapicollo ricomincia ed arrivo alla frazione di Valco Sabino felice come un
    ragazzino :D!
    Di li si riprende a salire verso Vallecupola, ma devo ammettere che un po'
    provato sui quadricipiti dalla lunga discesa sdrucciolevole ed un po' dal nuovo sellino
    Fizik, a cui non so se devo abituarmi o sostituirlo con SMP economico che avevo acquistato
    ultimamente per la BTC, scendo di sella e percorro parte del percorso a piedi (tanto ormai mi
    aveva sputtanato Marco ;)!!).
    La sosta nella frazione e rinfrancante, pausa spuntino in un luogo dimenticato dal tempo.
    La vista e' meravigliosa sul versante innevato del Navegna ed invita a rilassarsi, ma non c'e'
    tempo, ed in pieno spirito follettiano si riparte verso la parte finale del giro.
    Dopo la scollinamento su strada innevata, intraprendiamo una veloce discesa, prima su una
    insidiosa brecciata e poi su sdrucciolevolissimo cemento, verso il lago del Turano e la
    conclusione del giro.

    Le impressioni di guida sono state ottime, e le sensazioni come sempre al top per la compagnia
    e la bellezza dei paesaggi attraversati.
    Ma come tutte le cose belle, finiscono presto e nel mo caso prestissimo!
    Infatti arrivati al parcheggio ricevo una telefonata che mi riporta bruscamente alla realta', e devo scappare a Roma per problemi familiari che mi hanno tenuto chiuso in un ospedale pet tutto il resto del week-end ed oltre.
    Il mio bambinone cresciutello di 68 anni, ha rischiato di lasciarmi, ma fortunatamente la faccenda si e' per il momento conclusa solo con un grande spavento.
    Anche se questi episodi ti portano a realizzare che, come dice un mio amico, "siamo in un'eta' in cui i genitori se ne vanno".

    Ciao Sergio,
    hai visto con 1000 euriii cosa ci siamo portati via?
    Un vero bolide da corsa (specialmente in discesa).
    Io intanto cerco di fare qualche piccola pedalatina con i pedali a sgancio, prima o poi li devo usare e preferisco cadere da solo
    senza nessuno che ride alle mie spalle poi quando mi sentirò sicuro, ti farò mangiare la polvere!

    PS: Auguroni per papà, ho preferito non chiamarti per non arrecarti disturbo.
     
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    CITAZIONE (Marcopie @ 26/1/2010, 13:22)
    Domenica, alla "Pedalata nella Memoria", ho beccato un altro autodidatta con la forcella girata all'indietro...

    Non ero io :P

    Comunque sei stato l'unico che è arrivato alle Fosse Ardeatine con la bici infangata sei proprio un discolo.
    :rolleyes:
     
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  11. fenke
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    CITAZIONE (Krypton67 @ 25/1/2010, 09:50)
    Per la prima volta ho pedalato con una bici all mountain, con escursione 140/140 e quasi 14 kg di peso, la bici é fantastica, nonostante 2 kg di piú rispetto alla Epic si riesce a pedalare bene senza faticare poi piú di tanto, in discesa chevvelodicoaffá, é un altro sport! Ho deciso che me la prendo e, con mio enorme rammarico, metto in vendita la Epic (devo svuotare il garage, ho piú bici che cravatte!) A sto punto penso che la limatura dei chili vada fatta sul biker! :sick:
    Vabbé sto a dire un sacco di fregnacce

    Questo elemento mi piace tanto!!!!!!!!! ;)
     
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    Sono un ciclista completo, vado piano dappertutto!

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    CITAZIONE (maurizioxeno @ 26/1/2010, 14:19)
    Ciao Sergio,
    hai visto con 1000 euriii cosa ci siamo portati via?
    Un vero bolide da corsa (specialmente in discesa).
    Io intanto cerco di fare qualche piccola pedalatina con i pedali a sgancio, prima o poi li devo usare e preferisco cadere da solo
    senza nessuno che ride alle mie spalle poi quando mi sentirò sicuro, ti farò mangiare la polvere!

    PS: Auguroni per papà, ho preferito non chiamarti per non arrecarti disturbo.

    Pienamente daccordo, ma fatti un favore....METTITI UN CASCO la prossima volta, hai visto la foto del presidente al Lamone???

    Grazie per gli auguri,per il momento allarme rientrato!
     
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  14. fenke
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    CITAZIONE (trip66 @ 26/1/2010, 15:10)
    Grazie per gli auguri,per il momento allarme rientrato!

    :) :)
     
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